E’ giusto aver escluso dalle Paralimpiadi gli atleti russi e bielorussi? Le opinioni sono diverse. Però nel passato galleggia una storia, che ci dimostra quanto lo sport possa unire persone distanti. Perché nel 1936, alle Olimpiadi di Berlino, nasceva, sfidando la politica razziale imposta dal regime nazista e abbracciando i valori dell’uguaglianza e della pace, una storia di amicizia tra due atleti che allora appartenevano a mondi opposti. Mondi nemici, che però trovarono un flebile ma fortissimo anello di congiunzione nel rapporto sulla pedana tra due campioni del salto in lungo, l’americano Jesse Owens e il tedesco Luz Long. Per i due atleti, e per molti altri, la differenza e la competizione era fatta solo dalla politica. Se gli americani avessero boicottato la partecipazione degli atleti tedeschi, oggi non potremmo raccontare questa vicenda. Una storia simile, oggi, con lo sport orfano di uno stato retto da politici folli ma fatto da un popolo per buona parte innocente, potrebbe essere scritta? Purtroppo no. E questo è un dato.
Ecco la storia di Jesse Owens e Luz Long.